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Catalogo topografico descrittivo Manoscritti non autografi ME Univ., F.V. 175, cc. 838r-844v, 782r-790r
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ME Univ., F.V. 175, cc. 838r-844v, 782r-790r

copia della prima metà del XVII sec. del compendio latino redatto dal Maurolico del Chronicon Siciliae di Simone da Lentini; la copia è contenuta in un ms. miscellaneo messo insieme dal messinese Giacomo Longo nei primi decenni del '700, con il titolo generale di "De Monarchia sive de Potestate Regia in rebus ecclesiasticis", e costituito da scritture relative alle controversie giuridiche tra Stato e Chiesa in merito alla cosiddetta `Apostolica Legazia'. Il genere della raccolta giustifica l'inserimento da parte del Longo nella propria miscellanea del testo mauroliciano, per la presenza in esso di copia di un documento importante relativo alla citata controversia, una bolla del papa Urbano II dell'anno 1098. Il manoscritto presenta una foliazione disordinata, tale che nella compagine attuale la cronaca risulta spezzatain 2 parti, delle quali la prima (costituita di 7 cc.) segue ben 48 cc. dopo la seconda (di 9 cc.); da tale esemplare è stata tratta, a cura di Vincenzo Vinci, l'edizione del 1903 (non è tuttavia questo il solo ms. esistente del testo mauroliciano; lasciando alla sezione III la menzione dell'autografo già in possesso di Innocenzo Roccaforte, e ora di ubicazione ignota, mi limito a segnalare qui, senza predisporre altre schede, 2 altri apografi secenteschi contenuti nei mss. Qq E 40 n I e Qq D 47 n della Biblioteca Comunale di Palermo).
c. 838r - Intestazione dell'opuscolo:

Chronica Siciliae, quo facto Insula per Normandos fuit Saracenis excepta. de quodam Vetustissimo Libro Cephaludy per Simonem Leontinum Federici Regis Confessorem ac Regi Sacelli Sacerdotem 1358.

In margine al titolo sta la seguente nota del Longo: «et ex siculo idiomate / in latinum conversa per Abb. // D. Franciscum Maurolico. / Messanensem».

cc. 838r-844v - Prima parte:

Inc.: Normandia Regio est Lugdunensis Galliae oceano Britann ico contermina [...];

Expl.: [...]praefati Robertum ac Rogerium compellantes Quoniam dicebant [...].

cc. 782r-789r - Seconda parte:

Inc.: [...] huc nos noslra deduxit fortuna vobis parere [...];

Expl.: [...] Nec Summus Pontifex in Sicilia aut Kalabria antistitem quempiam damnare posset, nisi alio evocatum. Quas illi gralias huiusmodi promulgato decreto confirmavit.

c. 789r - Testo della bolla di Urbano II, intestata:

Urbanus Episcopus Servus Servorum dei. filio Rogerio Comiti Siciliae Calabriaeque Salutem et Apostolicam benedictionem

Inc.: Quia propter prudentiam sacrae maiestatis digna ratio te multis triumphis [...];

Expl.: [...] Datum Salerni per manus Ioannis S.R.E diaconi 3o Nonas Iulii Ind. VI Pontif. nostri anno XI. // anno autem salutis 1098 - quemadmodum ex Eusebii Chronico elicimus.

A c. 789v si ha il colophon:

Haec Rogeriis gesta per Fratrem Simonem Leontinum // in Maternam linguam redacta fuerant Cephaledii // 5o Martii 1358. Nunc autem per Francum Maurolycum // ad latinum eloquium compendiosumque sermonem // redacta sunt Messanae 25. Iulii 1537.

Segue il colophon, ma priva di titolo, una [Genealogia] del conte Ruggero relativa ai successori ed estesa fino all'aragonese Federico II re di Sicilia, e la trascrizione di un epitaffio di Giordano figlio di Ruggero (epitaffio non riportato dal Maurolico nel Sicanicarum rerum compendium), cui fa seguito una nota del Maurolico posteriore al dicembre del 1542, epoca in cui secondo quanto egli afferma la lapide con l'epitaffio venne ritrovata (una nota sul margine destro di mano del Longo avverte a mio parere che la trascrizione dell'epitaffio è dovuta allo stesso Maurolico); ed in basso l'avvertenza: «Perfeci scripturam 5. Martii // 1524. [sic] C. Roccaforti // ex Originali penes me.». La nota del Maurolico, che si estende fino all'inizio di c. 790r. è la seguente:

Praedictum epitaphium in Tab: marmorea latitudinis palmorum 2l/2 longitudinis palmorum 7. sculptum anno domini 1542 mense Xbri inventum est in Sacristiam S. M de Mylis superioris prope Messanam in quodam tumulo, in quo comperta sunt ossa cum craneo // rotundae magnitudinis. Creditur fuisse sepulcrum Jordani praedicti Rogerii geniti.

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