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Catalogo topografico descrittivo Manoscritti autografi F.L. 6177
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F.L. 6177

mm. 160x218; cc. 243, delle quali 3 di guardia iniziali, +15 non numerate, +77 num. al recto da 1 a 77 (in questo gruppo si trovano 3 frammenti cartacei, rispettivamente collocati tra le cc. 2-3, 38-39 e 43-44), +8 non num., +19 num. al recto da 78 a 96, +116 num., pure al recto, da 109 a 224 e, infine, 2 altre cc. di guardia; rilegato in marocchino rosso ed impressioni in oro, con sui piatti lo stemma del Colbert e sulla costola sei riquadri (nel primo dall'alto il monogramma BC, a lettere intrecciate, della biblioteca colbertina, seguito da MAVROLYC // HISTOR // SICANIAE rispettivamente nei riquadri 2-4; viene poi ripetuto il monogramma e, nell'ultimo riquadro in basso, il num. 4823, corrispondente alla segnatura del ms. nella Colbertina; legatura realizzata nel 1682 secondo una nota contenuta nel ms. Baluze 100, c. 147r della Bibliothèque Nationale).
Manoscritto autografo del Sicanicarum rerum compendium, risulta alquanto danneggiato in particolar modo nelle prime carte in buona parte lacerate; mancano inoltre alcune parti finali relative ai libri III e VI dell'opera, come è dimostrato oltre che dalla collazione con l'edizione a stampa (Messina, 1562, per i tipi di Pietro Spira), dall salto nella numerazione delle cc. da 96 a 109 e il fatto che la narrazione del libro VI si arresta all'inizio dell'anno 1557, mentre nel testo edito si giunge al 1559. Il ms. non contiene neppure l'importante Ad Tridentini Synodi patres epistola, pure del Maurolico, presente in calce al Compendium a stampa. L'autografia del ms. riesce confermata dalla presenza di innumerevoli cancellature, note marginali e correzioni varie possibili solo, per forma e contenuto, all'autore; altre note marginali (richiami, lettere alfabetiche accompagnate da numeri, ecc.), non di mano del Maurolico, sono invece attribuibili presumibilmente a Etienne Baluce, bibliotecario del Colbert, il quale curò nel 1679, proprio a partire dal presente ms., l'edizione dei frammenti del Compendium mauroliciano, non inclusi per volontà dell'autore nell'editio princeps del 1562 (cfr. supra, le pp. 147-148). Le note in questione si riferiscono con tutta evidenza alla collazione operata dal Baluce del ms. con l'edizione a stampa. Le cc. 6-10 non num, lacere verso il margine esterno e mutile, sono state restaurate, verosimilmente all'epoca della legatura, con innesti di carta che integrano perfettamente la struttura delle pagine. Le singole pagine, tranne quelle non numerate corrispondenti ad inserimenti successivi operati dall'autore, portano titoli correnti: «SICAN. HIST.» le pp. pari, e «LIBER .I.» (e poi rispettivamente II, III, ecc.) le pp. dispari (cfr. Cat. mss. Bibl. Reg., IV, cit., p. 362). Altri richiami al Compendium con correzioni operate sull'editio princeps stanno nel ms. F.L. 7462 (c. 33v) e nei mss. Camb. Ff. V. 42, 43, 44 e Cors. 35 E 22, Soc. Mess. St. Patria 1 più oltre descritti.
cc. 1*-3* bianche (carte di guardia iniziali, coeve alla legatura).
c. 4*r -Frontespizio a penna, in bella scrittura a stampatello, e con fregio finale, che riesce mutilo per lacerazione del foglio:

SICANICARV(M) RER[VM COMPENDIVM]

MAVROLYCO [ABBATE]

SICVLO AV[CTORE]

[fregio]

Più in basso si leggono su tre righe di scrittura, pure di mano del Maurolico, le seguenti lettere:

* PRI [...]

N [...]

M [...]

quasi certamente riferentesi alla privativa di stampa rilasciata al tipografo, Petruccio Spira, ed all'anno di pubblicazione della stessa (MDLXII); privativa e anno espressamente indicati nel frontespizio dell'editio princeps.
Sull'innesto cartaceo che completa la parte destra della pagina, mutila per l'accennata lacerazione, si trovano il timbro della biblioteca regia e, a penna, le antiche segnature: «Codex Colbert. // 4823. Regius 10485.// 55.», ed in basso, sempre a penna ed in linea con le lettere «*PRI», la segnatura attuale.

c. 4*v

-Frammento acefalo ed anepigrafo dell'epistola dedicatoria al principe Carlo, figlio di Filippo II di Spagna (ed. 1562, c. 1*v).
cc. 5*r-5*v

-Frammento dell'indirizzo `ad lectorem' (Inc.: «Multae circumsta[...]»; Expl.: «Sed cum de siculis rebus abunde scripserit nuper [...]», cfr. ed. 1562, cc. 2*r lin. 20-2*v lin. 18; il frammento, peraltro mutilo esso stesso nelle prime 6 linee per lacerazione della carta, continua a c. 13*r del ms.; al verso di c. 5, nel margine interno, si intravvede una lunga nota, peraltro illeggibile per difetto di legatura.
cc. 6*r-9*v

INDEX ALPHABETICVS LOCORV(M)

È appena una parte dell'Index a stampa, comprende infatti solo le `voci' inizianti con le lettere da A ad N; le `voci' della lettera A, con varie integrazioni marginali ed interlineari, sono cancellate con tratti obliqui di penna, distanziati abbastanza da consentirne comunque la lettura; la c. 9* manca della metà inferiore (cfr. ed. 1562, cc. 5*r-8*v lin. 29, con varianti fin nel titolo, qui un «INDEX ALPHABETICVS OPPIDORUM / Montium, & Fluuiorum Siciliae.»); le parti cancellate sono poi riscritte a c. 12*v, precedute dalla rubrica definitiva che figura nell'edizione a stampa.

c. 10*r -Note varie di toponomastica antica, che terminano con un paragone tra lo stretto di Messina e quello di Gibilterra (cfr. ed. 1562, c. 11v non num.). In margine, pressoché illegibile perché il foglio risulta rovinato, si intravvede parzialmente, mutila dell'anno, la data: «29 mar. 15[...]»; segue nella metà inferiore del foglio e separata dal resto con un tratto orizzontale di penna un

DE QVIBVSDAM AFRICAE VRBIBVS. & Insulis

Cfr. ed. 1562, c. 13*r; nel ms. i vari luoghi sono menzionati non secondo l'ordine alfabetico ma secondo un ordine geografico, da occidente ad oriente.

c. 10*v

AVTHORIS EXCVSATIO

È solo il primo capoverso della più lunga "excusatio" esistente nella stampa (cfr. ed. 1562, c. 13*r).

cc. 11*r-11*v -Frammento di storia siracusana al tempo di Dionisio il grande; una prima parte del frammento, limitata da un asterisco, è cancellata con tratti orizzontali di penna, pur rimanendo abbastanza leggibile; per la parte rimanente cfr. ed. 1562, c. 52v linn. 16-30 (il frammento appartiene al II libro del Compendium).
c. 12*r bianca.
c. 12*v -Rifacimento parziale dell'Index; ripete per le sole voci inizianti per A (da «Aegesta» a «Atys fluuius»), e con l'intestazione «Index alphabeticus oppidor[um], mo[n]tium, // & fluuiorum Siciliae», quello iniziato a c. 6*r. In tale rifacimento, per un grave difetto di legatura che ha eliminato quasi interamente il margine interno del ms., parecchie parole risultano mancanti o del tutto illeggibili.
cc. 13*r-14*r -Rilievi critici sull'opera del Fazello (De rebus siculis decades duo; ed. princeps Palermo, 1558), con correzioni e note marginali; il testo fa parte dell'indirizzo "ad lectorem" di cui a c. 6* si ha la parte iniziale (inc.: «Phaselus ordinis dominicani [...]»; expl.: «[...] semper libentissime parebo. Lector vale.»). La corrispondenza con il testo a stampa (ed. 1562, cc. 2*v-3*r, 4*) non è perfetta, non c'è infatti continuità nel testo e le osservazioni sul Fazello sono seguite da altre di carattere geografico del tutto estranee al resto (in calce a c. 13*r, al margine destro e su due linee, si ha la sigla L 3, chiara segnatura del fascicolo).
cc. 14*r-15*r

ARGVMENTA LIBRORV(M)

Indice analitico, con poche correzioni, dei VI libri del Compendium; l'indice non è completo, poiché nell'ultimo libro si arresta a eventi accaduti nel 1540, mentre il testo corrispondente prosegue fino ad includere eventi del 1557 (cfr. ed. 1562, cc. 4*r-4*v); a c. 14*r del ms., sul margine interno inferiore, si trova, disposta verticalmente, un'estesa nota sfortunatamente illegibile (cfr. l'altro indice autografo del Compendium nel ms. Camb. Ff. V. 43, cc. 1r-2r).

c. 15*v bianca.
cc. 16*r-16*v -Altro frammento, con varie correzioni e cancellature, dell'indirizzo "ad lectorem", con osservazioni sul lavoro del Fazello (inc.: «Rectius in principio alterius Decadis [...]»; expl.: «[...] venere Messanam debellatae urbis cives»; cfr. ed. 1562, cc. 3*r lin. 33-4*r lin. 11).
cc. 17*r-17*v bianche.
cc. 1r-34v -Primo libro (ed. 1562, cc. 1r-38v), intestato come segue:

SICANICAE HISTORIAE

MAVROLYCI ABBATIS STVDIO CARPTIM LECTAE

LIBER PRIMVS

Inc.: SICILIAE INSVLAE ORIGO, SICVT CAETERArum et si propter vetustatem, ignota nobis existat [...];
Expl.: [...] in Cymatio lateranensis aedis Romae bipedalibus literis insculptum.
Nel ms. la numerazione delle cc., al margine sup. destro, è quella originale; tuttavia le prime cc. di tale primo libro, per avere i margini e soprattutto l'angolo superiore destro alquanto rovinati, spesso non presentano la numerazione cit.; il testo non mostra soluzioni di continuità (al margine inf. destro di c. 1r, una doppia segnatura del fascicolo, dapprima un «3» e immediatamente sotto un «3», autografe del Maurolico, testimonia le variazioni di struttura del ms. quand'era ancora in mano all'autore). La grafia del Maurolico, a inchiostro nero, è molto bella ed estremamente ordinata; le cc. presentano larghi margini regolarmente mantenuti; la scrittura è a c. piena, con 41 o 42 (eccezionalmente 45) righe per pagina.
Rubriche dei singoli argomenti trattati mano a mano nel testo sono riportate nei margini esterni con inchiostro rosso, insieme a parecchie e variamente lunghe note marginali, scritte con lo stesso inchiostro nero utilizzato per il testo. I margini interni delle singole carte sono piuttosto ridotti per l'accennato difetto della legatura, rendendo difficile, e in qualche caso impossibile, la lettura delle note ivi esistenti; le cc. presentano, inoltre, gore di umido variamente estese, che tuttavia non inficiano la lettura. Tra le cc. 2-3 è inserito un foglietto, pure autografo, con, al recto, due note concernenti rispettivamente le difficoltà di ricordare tutti gli uomini illustri di Sicilia e le solite critiche al Fazello (le cc. 25-34 presentano al margine destro inferiore la numer. 1-10); la prima nota fa da prologo alla trascrizione che segue di due opuscoli lascariani.
Così come nell'editio princeps, in questo libro si trovano, inseriti dal Maurolico, i due opuscoli del Lascaris sulle vite dei filosofi calabresi (cc. 14r-17r) e siciliani (cc. 17r-20v), l'Epitome navium illustrium ex Fabio Vigile (cc. 20v-23r), una Chronologia Siciliae (cc. 23r-31v). Il testo della Chronologia, con aggiunte in calce notizie su monumenti e su antiche iscrizioni siciliane (cc. 32r-34v), termina con la menzione della data di morte di Giovanni Ventimiglia (nell'ottobre 1553), una lunga nota suppletiva, essa pure autografa del Maurolico e posta alla stessa c. 31v, estende nondimeno la cronologia fino al 1561.

cc. 35r-70r -Libro secondo (ed. 1562, cc. 39r-78v), intestato:

SICANICAE HISTORIAE

MAVROLYCI ABBATIS STVDIO CARPTIM LECTAE

LIBER SECVNDVS.

Inc.: RES SICANICAS SVMMATIM NOSSE CVPIENT/ibus, ut opinor, satis esse poterat praecedens libellus [...];
Expl.: [...] Item et Ortygiam Syracusarum munitam, ceteris eius membris, Acradina, Tycha, et Neapoli destitutis.
Tra le cc. 38-39 si trova inserito un foglietto con, al recto, alcune note sul tiranno Ducezio (cfr. ed. cit., c. 43v); nella struttura dei fascicoli, tra le cc. 41-42, risulta lacerato un foglio, ma, come indica pure la continuità nella numerazione delle cc., non sembra esservi alcuna interruzione nel testo; altra c. non num. si trova inserita tra le cc. 43-44, con varie notizie sul condottiero cartaginese Imilcone e sulla sua successione (cfr. ed. cit., c. 49v).

cc. 70v-96v -Libro terzo (ed. 1562, cc. 79r-122r) intestato:

SICANICAE HISTORIAE

MAVROLYCI ABBATIS STVDIO CARPTIM LECTAE

LIBER TERTIVS

Inc.: SIC IAM PACE TERRA MARIQVE PARTA, CVM OCIVM / Esset in humanis rebus [...];
Expl.: [...] Rursum ergo civitas in partes dividitur: et conspiratio reviviscit, et rapinis [...].
L'interruzione nella narrazione e, naturalmente, il confronto con la stampa permettono di asserire che il libro ha subito una grave mutilazione. Tra le cc. 77-78 del ms. sono inserite 8 cc. non numerate, con correzioni varie; di tali cc., la cui presenza è giustificata dalla necessità, avvertita dal Maurolico, di riscrivere una parte da lui cancellata di c. 77v, la 1a porta una breve nota al recto, le cc. 2*r-5*r portano notizie estratte dal compendio del Curopalata (cfr. ed. 1562., c. 88r); seguono poi altre note e le cc. 6r-8r bianche; alla c. 8v, infine, un richiamo alla c. 78 che segue.

cc. 97r-108v -Mancano (in tutto 12 cc.); contenerrebbero la parte finale del libro III e l'inizio del libro IV (cfr. ed. 1562, c. 111r lin. 22-125v lin. 25).
cc. 109r-144r -Parte rimanente del libro IV (ed. 1562, cc. 125 lin. 25-156v);
Inc.: [...] pugnaretur iuxta aedem D. Mariae Virginumque coenobium (existimo templum fuisse, quod nunc D. Gregorii vocabatur, postea ob surgentia [...];
Expl.: [...] et novi rerum successus simultatem inter eos et dissidia mox ingessere.

Tale parte del ms. comprende note significative per la datazione e la cronologia interna del Compendium: al margine sinistro di c. 111v la nota «C.bo / 3°. aug. / 1555» fa ritenere che almeno la parte corrispondente è stata composta in Castelbuono; a c. 113r altra data: «5. Ia. / 1560» (ciò farebbe pensare ad una interruzione di più che 4 anni nelle stesura del Compendium); altra data a c. 132r, sul margine superiore destro, «1560 / 19. Ian. / Rer. P.» (difficile interpretare l'ultimo rigo, forse un «Re(ve)r(sus) P(anormum)»?). A c. 135r altra nota marginale, di mano del Maurolico (?), informa su alcuni errori intervenuti durante la stampa dell'opera «a la .10. et ala .11. manca per / fino a .5. ringhi / di stampa vorriano / essiri di li vinni [sic] per / fino a .8.»; ed infine, al verso della c. prec., altre minuscole notazioni sono chiaramente rivolte al tipografo.

cc. 144v-182v -Libro quinto (ed. 1562, cc. 117r-187r), intestato:

+ SICANICAE HISTORIAE

MAVROLYCI ABBATIS STVDIO CARPTIM Lectae

LIBER QVINTVS

Inc.: SICVT VARIA, ITA INCERTA SVNT Hominum iudicia super humanarum rerum eventibus [...];
Expl.: [...] Mamertini vero legati cum regis gratia voti compotes et honorati Messanam rediere.
A c. 152v, all'estremo margine sinistro in alto, la notazione su 3 linee «6.7.// 10.11.12 // 8 9°»; a c. 153v, margine sinistro, altra data cancellata con un tratto obliquo di penna «+ / 7° febr. 1560»; ancora una data, scritta con inchiostro rosso, si legge a c. 175r, nel margine destro inferiore, in corrispondenza alle parole «Hic nobis dicendum occurrit [...]» del testo (cfr. frammento pubblicato dal Baluce), «Deinceps Messanae / 21 Ian. 1561»; anche tale ultima data è cancellata con un tratto obliquo di penna, in questo caso come nel precedente per avvertire probabilmente il compositore di non stamparla (nel testo a stampa l'explicit di tale libro è differente, perché vi si legge una nota estesa su suor Eustochio Calafato, del tutto assente nel manoscritto).

cc. 183r-224v -Libro sesto (ed. 1562, cc. 187v-217v), intestato:

SICANICAE HISTORIAE

MAVROLYCI ABBATIS STVDIO CARPTIM Lectae

LIBER SEXTVS

Inc.: QVOT QVOT HACTENVS IN SICILIA RERVM potiti sunt, tandem, aut populi iugum detrectantibus, expulsi [...];
Expl.: [...] Hic Empedocles Agrigentinus philosophus [...].
La c. 212 risulta ora dimezzata in orizzontale, mancandovi la metà inferiore; il testo relativo alla parte mancante, contenente la descrizione delle feste celebrate in Messina nel 1539 per il fidanzamento di Garçia de Toledo con Antonia Cardona, deve essere stato sottratto fraudolentemente, con un taglio di lametta, in tempi abbastanza recenti (il contenuto è noto perché compreso nei frammenti editi da Baluze, v. infra, come anche nella copia microfilmata del ms.); a c. 224v si nota iltimbro della biblioteca regia. Per la parte corrispondente al testo a stampa il ms. termina con una nota positiva sul viceré Juan de Vega: «Vir quidem & si multis siculorum gravis & Inuisus, tamen propter multa quae praeteriti rectores neglexerunt, Commendandum» (cfr. ed. 1562, c. 216v lin. 26); segue alla stesso c. del ms. la parte iniziale di una lettera scritta in lode dello stesso viceré, cui si riferisce il brano precedente, e indirizzata a Carlo V (ovviamente, nessuna traccia di tale lettera nell'ed. a stampa, il testo è stato edito la prima volta nei frammenti pubblicati dal Baluze).

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