Enriques e Severi

Matematici a confronto nella cultura del novecento

A cura di  Ornella Pompeo Faracovi

Agorˆ Edizioni

 

 

 

         Il volume, a cura di  O. Pompeo Faracovi, nasce in seguito allĠinteressante convegno tenutosi a Livorno il 24 e 25 Ottobre 2002.

         Federigo  Enriques,  nato a Livorno nel 1871, e Francesco Severi, nato ad Arezzo nel 1879, sono stati gli esponenti di punta della Scuola di Geometria Algebrica Italiana, sviluppatasi in Italia nei primi anni del ventesimo secolo. La storia personale dei due scienziati, dei rispettivi risultati scientifici, e dei loro rapporti, merita di essere raccontata come importante testimonianza del modo di vivere e di pensare di un periodo storico, quello tra le due guerre mondiali, che ci appare lontano, ma che invece per molti versi non lo . 

         Personalitˆ molto diverse tra loro,  i due scienziati hanno avuto modo di collaborare, di confrontarsi e di scontrarsi non solo sui principali temi di ricerca matematica, ma anche su questioni didattiche e filosofiche. La loro vicenda costituisce un documento singolare di un aspetto rilevante non solo della storia della matematica del novecento, ma soprattutto della storia degli intellettuali italiani durante il ventennio fascista. Il dissidio nato tra queste due figure ha avuto notevoli conseguenze sulla riorganizzazione della comunitˆ scientifica italiana del dopoguerra, non solo per lo sviluppo dei contenuti di carattere prettamente scientifico, ma anche dal punto di vista organizzativo, didattico, filosofico.

         Il volume, attraverso il contributo dei vari autori, mostra da differenti angolazioni il complesso rapporto tra i due, le origini e le motivazioni dei loro dissidi, lo sviluppo delle rispettive storie.   LĠesposizione per˜ non si limita ad una mera nota di carattere biografico, inquadrando la questione nellĠadeguato contesto storico e sociale, riuscendo ad evidenziare lĠintreccio rapporto che esiste da sempre tra lo sviluppo della scienza e lĠevoluzione della societˆ civile.

         I due matematici italiani, insieme a Guido Castelnuovo, possono essere considerati gli esponenti di punta della Scuola di Geometria Italiana. Attraverso i loro risultati si sono poste le basi non solo della moderna teoria delle superfici algebriche, ma anche di molti altri aspetti dellĠalgebra e della geometria. Vale la pena sottolineare come il loro contributo non si sia limitato semplicemente alla matematica. Entrambi hanno interpretato il ruolo dello scienziato fuori dal semplice schema dellĠuomo chiuso nella propria gabbia  dorata,  uscendo dallĠisolamento della propria attivitˆ di ricerca per  imporsi, in forme differenti, nellĠuniverso culturale del loro tempo.

La loro storia  per certi versi simile.  Entrambi professori ordinari giovanissimi, capaci di scrivere in carriera pi di 400 articoli, molti dei quali di primario interesse per tutti i matematici del Ô900, hanno da subito avuto un ruolo preminente nella comunitˆ scientifica internazionale.

Enriques, di qualche anno pi anziano,  giˆ un matematico affermato quando Severi viene alla ribalta. Tra i due inizia da subito un sodalizio scientifico, che li porta alla scoperta di nuovi ed interessanti risultati nel campo della teoria delle Superfici Algebriche e vale loro diversi riconoscimenti internazionali. Il carattere differente ed il modo distinto di interpretare il complesso ruolo dellĠintellettuale nella societˆ civile li porta per˜ ad un progressivo allontanamento e a percorrere strade differenti allĠinterno dellĠuniverso matematico. E lĠallontanamento li porta alla rottura.

Il dissidio tra i due viene reso palese a tutta la comunitˆ scientifica in seguito ad una successione di osservazioni reciproche concernenti un teorema fondamentale per tutta la teoria delle superfici. Severi mette in luce pubblicamente un errore, abbastanza fine, in una pubblicazione di Enriques. Da quel momento si sviluppa in un periodo di tempo di venticinque anni una serie incredibile di note e noterelle in cui lĠuno attacca lĠaltro per questioni pi o meno serie riguardanti lĠambito matematico.

         Il contrasto tra Enriques e Severi non  per˜ il riproporsi del copione ben collaudato del difficile rapporto maestro-allievo. Analizzando la storia dei due matematici  e del loro rapporto si vede lĠevoluzione della figura dellĠintellettuale tra le due guerre, lĠimportanza della leadership accademica, la visione differente del sapere.

         Il volume ÒEnriques e Severi: Matematici a confronto nella cultura del novecentoÓ  analizza questi temi in dettaglio, mostrando in particolare come lĠavvento del fascismo abbia costretto Enriques, di origini ebraiche, ad abbandonare tutti i suoi ruoli accademici e istituzionali, favorendo lĠaffermazione di  Severi, incline a schierarsi con la parte vincente.

 La conclusione che si trae dalla lettura del libro  che purtroppo il dissidio tra i due non  mai sfociato in una sintesi conclusiva. I motivi profondi, legati ai fondamenti della matematica ed al suo rapporto con gli altri rami del sapere, non sono stati affrontati in modo approfondito, nemmeno negli anni seguenti, e una disciplina, la Geometria Algebrica, patrimonio della cultura italiana, ha avuto in seguito altre figure rappresentative, tutte ben lontane da queste due grandi personalitˆ.

 

 

 

 

 

 

Marco Franciosi

Dipartimento di Matematica Applicata ÒU.DiniÓ

Universitˆ degli Studi di Pisa