Seminari del PHC - Sergio Steffè - 31 gennaio 7, 14 febbraio 2000 - Comunicazioni tra Calcolatori  - PISA 

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2.8 lpr lpq,lprm.

lpr

uso tipico:

lpr prova.txt
lpr -Pcdc1 testo.ps

scopo:

stampare un file.

funzionamento:

le varie stampanti collegate alle macchine in rete sono tutte teorica- mente accessibili per la stampa via rete; è tuttavia necessario accodare (spooling) le varie richieste di stampa che dovessero sopraggiungere in contemporanea, per cui occorre che ci sia del software adeguato: sotto Unix è il demone lpd, ma anche certe versioni di Windows o certi Mac sono in grado di fornire un servizio di stampa remoto (ma il comando si chiama altrimenti)

occorre indicare il nome della stampante: nel comando

lpr -Pcdc1 testo.ps

cdc1 e' il nome della stampante; se non e' indicato viene usata la stampante di default impostata dal sistemista.

Attualmente le stampanti più usate sono:

cdc0 (del centro di calcolo, piano terra)
cdc1 (del centro di calcolo, primo piano )
cdc2 (gruppo geometria, primo piano)
cdc3 (del centro di calcolo, aula 3) riservata agli studenti

non funzionamento:

la stampante e il calcolatore che fornisce il servizio di spooling (quale esso sia non è ovvio da sapersi, occorre guardare certi files di configurazione per scoprirlo, come /etc/printcap sui Linux) devono essere accesi e funzionanti e collegati in rete; ci deve essere il necessario materiale di consumo, carta e toner per esempio; infine ci deve essere la necessaria autorizzazione a stampare dal calcolatore che si sta usando. Ma non è finita: stampanti diverse usano diversi protocolli per descrivere le pagine che devono stampare: di solito non ci sono problemi a stampare files di puro testo ASCII, ma guai a mandare in stampa un file eseguibile, la stampante impazzirà iniziando a mandare fuori fogli bianchi o con pochi strani caratteri senza senso, apparentemente senza volersi più fermare. E lo stesso accade se, per esempio si manda ad una stampante Postscript un file in formato HPGL o viceversa... Un errore estremamente comune è poi quello di andare ad aspettare la propria stampa vicino alla stampante sbagliata. Infine una raccomandazione: se si manda in stampa un file ed esso non viene stampato, è buona norma non riprovare fino a che non si è appurato con precisione cosa è accaduto: infatti le stampe che per qualsiasi ragione non sono state mandate alla stampante, vengono di norma mantenute nello spool di stampa e il demone di stampa riprova a stamparle più tardi, per cui ripetere il comando lpr due o tre volte quando la prima volta non ha funzionato ha di norma come risultato quello di ottenere alla fine (e cioè magari il giorno dopo quando il sistemista ha rifatto andare le cose) tre o quattro copie della stampa.

lpq

uso tipico:

lpq
lpq -Pcdc0

scopo:

vedere quali files sono in coda di stampa.

funzionamento:

si visualizza la coda di stampa del server di stampa. Ad ogni lavoro mandato in stampa è associato un numero, che può essere utilizzato per cancellare la stampa (vedi lprm).

non funzionamento:

le informazioni sulle code cambiano rapidamente e possono non essere aggiornate già nel momento in cui vengono visualizzate; un file spedito e accettato dal buffer di stampa della stampante viene rimosso dalla coda di stampa, anche se per stamparlo possono essere necessarie ore.

nota: sulle stazioni Unix è di solito disponibile anche il comando lpc che fornisce alcune informazioni tecniche più dettagliate sulle stampanti e sulle loro code di stampa.

lprm

uso tipico:

lpq

appare sullo schermo:

Rank         Owner         Job             Files                 Total Size
active     burchiel         996     standard input     250010 bytes
1st           zucconi            28     standard input     236673 bytes
2nd         burchiel         997     standard input     117740 bytes

lprm 28
toglie dalla coda di stampa il file di numero 28 dell'utente zucconi

scopo:

rimuovere un file dalla coda di stampa.

funzionamento:

appare dopo qualche secondo un messaggio che dice che il tale file è stato "dequeued" cioè tolto dalla coda di stampa.

non funzionamento:

non è possibile togliere dalla coda di stampa i files altrui ! a volte non riesce neppure con i propri... Si usa nel caso in cui la stampante stia stampando centinaia di pagine spedite per errore.
 
 

nota sui filtri di stampa:

La realizzazione di una stampa richiede varie fasi preparatorie prima dell'invio alla stampante. Spesso l'ultimo comando ingloba implicitamente il comando lpr. Così se si ha un documento in Tex e una stampante Postscript, il comando tex prepara l'impaginazione, e il comando dvips prepara i bitmap delle pagine e li invia alla stampante. Un file di testo può essere stampato su due colonne con il comando a2ps, che provvede anche a ripiegare linee troppo lunghe. Comandi come xv permettono di visualizzare sullo schermo delle immagini e anche di stamparle. A volte è possibile separare nettamente le due operazioni: per esempio se a casa uso Word sotto MS-DOS o Windows, e non ho la stampante, posso ugualmente impostare la stampante come Postscript, e al momento della stampa, scegliere " stampa su disco". Ottenendo così un file Postscript che posso poi spedire a una qualsiasi stampante postscript anche da una macchina che non ha il programma Word.

problemi di sicurezza:

per lo più exploit dei demoni di stampa - problema per il sistemista e non per l'utente. Ma anomalie sul processo di stampa vanno riportate urgentemente e di persona ai sistemisti perchè possono nascondere un attacco al demone.
 
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