Fisicamente i vari files risiedono su vari tipi di supporti fisici, con cui il
calcolatore interagisce per leggerli o scriverli.
Come sappiamo, a livello basso, c'è un controller che provvede a leggere
e scrivere i singoli bit, o più frequentemente dei blocchi di bit, sul
supporto fisico.
Un filesystem è quella struttura - essenzialmente un database - che
organizza i files in modo adatto ad interfacciarsi con il supporto fisico
e il suo controller.
Per aumentare l'uso efficiente dello spazio disponibile, i files
vengono di solito spezzettati in tanti blocchetti di dati.
Per salvare un file, vengono reperiti dei posti liberi in cui riporre i
blocchetti in cui il file viene spezzettato, e poi viene
preso nota di tutti i dati riguardanti il file, in modo da poterlo successivamente
ricostruire.
Per cancellare un file, basta segnare come liberi i blocchetti di spazio che occupava.
Linux è in grado di usare diversi tipi di Filesystems, come minix, ext, ext2, ext3, reiserfs
msdos, umsdos, vfat, proc, nfs, iso9660, hpfs, e molti altri.
Il filesystem più comunemente usato da Linux è attualmente ext2, cioè il "Linux second extended file system".
Ma le nuove installazioni usano oramai una sua estensione, l' ext3, che ha in più il journaling.
Laboratorio di Comunicazione mediante Calcolatore - Sergio Steffè - AA 2007/2008 - PISA