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7.1.2.3  Varianti puntuali nella prima parola

Si potrebbe pensare di usare un sistema analogo nel disgraziatissimo caso in cui A e C presentino varianti proprio nella prima parola di una variante lunga rispetto a B. Bisogna però aver cura di evitare di produrre due esponenti di nota appiccicati, quello della variante lunga e quello della variante puntuale. Questo implica che si debba, per cosí dire, scrivere una nota nella nota, ottenendo un apparato di questo tipo: ``La vispa (vespa C~ farfalletta AC om. B''. Vediamo un esempio piú in dettaglio

Suppponiamo che all'inizio del brano dell'esempio L (brano che come al solito B omette) si abbia:

  • A: Si duae rectae

  • C: Sunt duae rectae

Ciò che si vuole ottenere è:

1 Si duae rectae 1 ... erunt aequales. 2 Sint ab et cd ... 3 Rursus, cum sint ... a vertice coni.
1Si (Sunt C) duae rectae ~ 3 coni A C   om. B

Abbiamo già trovato un esempio di questa tecnica delle ``note nelle note'', e precisamente nel § 5.4.2 quando abbiamo spiegato come trattare glosse marginali che presentino varianti. In quel caso si annidava \VV{} all'interno di \NOTAMARG{}, qui si deve annidare \VV{} all'interno di \VV[longa]. Si procederà in questo modo:

\Unit \VV[longa]{
                {A/C:\CR{gatto}:\VV{
                                   {A:Si}
                                   {C:Sunt}
                                   } duae rectae
                }
                {B:\OM}
                } ... erunt aequales. \Unit Sint \(ab\)
et \(cd\) ... \Unit Rursus, cum sint ... a vertice
\LB{gatto}{coni}.

Per quanto riguarda poi le regole con cui annidare \VV all'interno di \VV[longa] esse sono esattamente le stesse di quelle enunciate per annidare \VV all'interno di \NOTAMARG. Rinviamo il lettore che si imbatta in questa disgraziata necessità al § 5.4.2.



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