F.L. 7464
mm. 105x150; cc. 55, le prime 54 numerate modernamente al recto
con le cifre 1-54; esiste anche una numerazione più antica, certamente
dovuta al Maurolico, che riflette la palese inomogeneità di contenuto
del manoscritto; lasciando alla descrizione che segue per i dettagli, osservo
solo la sicura mancanza, nella compagine attuale, di varie carte, da ritenersi
adesso distrutte se pure non risultano legate in altri mss. di quelli compresi
nel corpus parigino. Il ms., quasi interamente autografo del Maurolico,
non pare aver subito restauri; la legatura, pure originale, è realizzata
con un foglio di pergamena tratto da un codice più antico di carattere
medico (v. infra); sulla copertina è riportato dalla stessa
mano del Maurolico un indice-sommario del ms. in 4 `voci' non tutte chiaramente
leggibili:
[1.] illeggibile (3 righe di scrittura praticamente scomparse).
[2.] non si intravvede alcun titolo, ma 3 righe illeggibili, più
altre con disegnati segmenti di varia lunghezza, con sovrapposte lettere
minuscole dell'alfabeto: a , b ).
[3.] Quadrati ho // rarij
[4.] Astrolabi spe[cu] // latio fab[rica]
// & vsus.
Alla fine dell'indice la data: «7° dece(m)b. // 1564 // *».
Nell'ultima pagina di copertina non si nota alcun segno particolare, eccettuata
la parola "cur", forse di mano del Maurolico, ma apparentemente senza alcun
significato.
Il foglio pergamenaceo di copertina appartiene ad un codice di medicina
verosimilmente del XIII secolo, scritto con più colori (rosso, blu
e nero, quest'ultimo piuttosto ossidato) a 2 colonne con margini ampi;
il frammento è preso tagliando la parte alta di un folio ed è
montato sottosopra rispetto al ms. mauroliciano; nella superficie esterna,
la scrittura nera (la più diffusa) è pressoché scomparsa
nella parte superiore, rimangono otto linee di scrittura più chiara
nella parte inferiore della 1a colonna e le rubriche in rosso; dimensioni:
larghezza 270/280 mm., altezza 160 mm.; campo di scrittura 75 mm. per colonna;
la pagina interna della pergamena (in origine il recto del foglio)
presenta 32 e 33 linee di scrittura per la prima e la seconda colonna rispettivamente;
la pagina esterna (foglio verso) presenta invece 33 linee per ciascuna
colonna; il testo comprende `quaestiones', con brevi risposte, sulle proprietà
medicinali di erbe, radici ed altri prodotti di origine animale (Cat.
mss. Bibl. Reg., IV, cit., p. 362).
cc. 1r-3r |
- Serie di 11 `problemata' o `quaestiones' geometriche (geom.
piana e solida); la grafìa del Maurolico, zeppa di abbreviazioni,
è molto più corsiva e meno regolare della sua scrittura ordinaria;
i vari problemi sono accompagnati da figure geometriche ed iniziano con
capilettera maiuscoli. A c. 1r, margine superiore, si leggono le vecchie
segnature: «Cod. Colb. 6626, Regius 6596.// 10.10.»; ed al
`quaestio' ed una serie di 9 schizzi di figure solide (tali cc. corrispondono
alle cc. 2r-4v nella numerazione originale mauroliciana; nella compagine
attuale del ms. sembra dunque `caduta' almeno una carta). |
c. 3v |
- + Additio in 3um theorema (concerne
la teoria degli astrolabi ed è datata in fine: «die d[omi]n[i]ca
.11. aug. 1538»). |
c. 4r |
- Ancora note, con una figura, sull'argomento "astrolabi";
riguardano specificamente il problema della proiezione di punti di una
sfera su di una superficie piana (note datate: «die martis .13. aug.
// .1538.»; un'altra data, ma illeggibile, si intravvede nel margine
inferiore, ora pressoché distrutto). |
cc. 4v-8v |
bianche. |
cc. 9r-16v |
- Trattatello sull'astrolabio, diverso dal testo inserito
nel compendio relativo agli strumenti pubblicato negli Opuscula
(pp. 61-77), intitolato:
Modus fabricandi Astrolabiu(m) cu(m)
demo(n)strationib(us) geometric(is)
Il testo, accompagnato da parecchie figure geometriche, è diviso
in 12 capitoli, posteriormente rubricati dal Maurolico, e seguito (a c.
16v) da un'appendice relativa alla rappresentabilità sullo strumento
delle linee orarie; non è chiaro se la data posta in fine («+
Die lunae .12. aug. 1538») si riferisca all'intero opuscolo o alla
sola appendice.
Inc.: Astrolabium nil est aliud quam spaera [sic] in
plano descripta secundum proiectionem visualem [...];
Expl.: [...] Intervallis verticalis circuli [...] circulis domorum
inaequalibus. |
cc. 17r-21v |
bianche. |
cc. 22r-24r |
- Problemi di aritmetica (la prima c., al recto,
porta sul margine destro il numero 5 cancellato con un tratto di penna;
è questo un residuo di un'antica numerazione da parte del Maurolico?). |
c. 24v |
bianca. |
c. 25r |
- Opuscolo sulla quadratura del cerchio, realizzata in base
ai rapporti tra i volumi di un cubo e di un cilindro; intestato:
MODVS ALIVS QVADRANDI CIRCVLV(M)
Inc.: Sit datus circulus ab super diametrum ab. [...];
Expl.: [...] & ideo aequale circulo .ab. // Quod erat probandum. |
cc. 25v-26v |
bianche (tranne che per l'esistenza, a c. 25v, di un timbro
della Bibl. Regia). |
cc. 27r-28v |
- Tavole numeriche per i numeri da 1 a 100 con 3 colonne
(delle quali la seconda e la terza riportano rispettivamente i quadrati
ed i cubi dei numeri dati e la prima le differenze dei cubi successivi);
la c. 28 è, in altezza, di dimensioni doppie delle altre che costituiscono
il ms. (lo stesso tipo di impiego della carta osservato a proposito del
ms. F.L. 7249 con i Diaphanorum libri III); a c. 27r timbro della
Bibl. Regia, le cifr Ind(ictionis // 1546.». |
cc. 29r-35v |
bianche. |
cc. 36r-47v |
- Appunti vari di mitologia greca e romana (sono costituiti
da una serie di voci ordinate alfabeticamente secondo le lettere A-P, talune
delle quali mancano del tutto). I testi non sembrano di mano del Maurolico;
potrebbero anche costituire scritti giovanili, ovvero appunti di scuola
del Maurolico medesimo; le cc. sono danneggiate da larghe e scure gore
di umido (all'interno di tale gruppo sono bianche le cc. 39v, 43v e 44;
la c. 42v contiene una nomenclatura geografica siciliana, forse essa pure
di mano del giovane Maurolico).
Inc.: L'Antichi quando uedeano che qualche trono colpiua l'alberi
[...];
Expl.: [...] Al Tempio di Uesta della pace, furono arsi non sò
da chi [...]. |
cc. 48r-53r |
- Note, mutile all'inizio, sull'uso del quadrato (o quadrante)
astronomico (chiari riferimenti al volumetto omonimo pubblicato dal Maurolico
a Venezia nel 1546); constano di20 `quaestiones' diverse, presenti appunto
nei Paralipomena inseriti nella cit. edizione a stampa, numerate
da I a XIIII (cc. 48r-50r) e da XV a XX (cc. 51r-52v). Alla fine della
`quaestio' XIX (c. 51v) si legge la data: «+ Messanae per franciscum
Maurolycum // paulo ante meridiem diei s [scil. Mercurij] // 7°.
Decemb. 15ae Ind(ictionis) // M.D.XLI.»; dopo la prop.
XXV, a c. 52v, si legge un'altra data: «+ hora 22a. diei
t [scil. Veneris] 9ae Dece(m)b(ris). // Ind[ictionis]
15ae M. D. XL.»; segue un corollario con ripetizione della
data: «+ Messanae per franciscum Maurolycum ad horam ferè
Completorii 9° decemb. die t [scil. Veneris] Ind(ictionis) 15ae
M. D. XL.»; a c. 53r, in calce alle `quaestiones', si legge una notazione
consimile a quella contenuta in altri mss. parigini del Maurolico: «marolj
18.». A c. 50v, tra il primo ed il secondo gruppo di `quaestiones',
si trova una tavola delle posizioni stellari da registrare e nell'astrolabio
ed in altri strumenti; la tavola è rubricata:
Stellarum, que poni solent in astrolabo et
in dorso Quadrati, cuius fabrica usumque
superius tradidimus, nomina, magnitudines, longitudines, latitudines
ascensiones rectae ac declinationes
La tavola elenca 31 stelle, tra le quali quelle di prima grandezza sono
contrassegnate da un asterisco (per le ultime 4 stelle comprese nella tavola
non si hanno dati al completo); la tavola, non inserita nel vol. a stampa
e da ritenersi pertanto inedita, finisce con l'indicazione: «Ad annum
domini 1540. // vel circa».
Inc.: [...] Arcus noti et statim animaduerte, quem arcum abscindat
filum in peripheria [...];
Expl.: [...] Ex quibus omnibus patet facilitas & vtilitas
incredibilis instrumenti. |
cc. 53v-55v |
bianche (l'ultima c. non è numerata).
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